Allenamento per l'apprendimento dello shikai, per sebastian

Hitsugaya aspettava sebastian ai piedi di una collina, sulla quale si sarebbe svolto l'addestramento per far apprendere lo shikai al ragazzo, che essendo un tenente doveva possederlo d'obbligo. Nonostante fosse molto abile anche senza, il rilascio della spada era indispensabile, non solo perchè gli avrebbe fatto guadagnare più rispetto da parte delle truppe, ma anche perchè lo avrebbe reso effettivamente più valido anche agli occhi del capitano che voleva vicino qualcuno di pienamene competente.
Era stato grazie a questo pensiero ,che era stato l'incoraggiamento finale per essere lui stesso il sensei provvisorio di sebastian, che aveva deciso di presentarsi ai piedi della collina. Il capitano aveva pensato molto se impegnare parte del suo già scarso tempo in quella faccenda, ma pensava che ne valesse la pena visto che si trattava del tenente e poi aveva avuto subito una particolare simpatia per il neo entrato in birgata.
Aveva fatto recapitare a sebastian un messaggio che comunicava il luogo dell'incontro per iniziare l'addestramento e l'ora. Però non aveva specificato chi sarebbe stato il maestro, quindi aspettava pensado a cosa avrebbe detto sebastian scoprendo che sarebbe stato addestrato dal capitano in persona.

Era giunta l'ora dell'allenamento speciale scritto nella missiva.
Dopo essersi preparato con calma ed in anticipo il Tenente si era diretta verso il luogo dell'incontro per far si che all'appuntamento arrivasse puntuale e senza troppi ritardi...
Infatti una volta arrivato li in lontananza vedeva già la sagoma di qualcuno che forse attendeva proprio lui, chi sà.

Capitano... Siete voi... Non pensavo di trovare proprio voi in questo luogo...

Afferma perplesso fermandosi a qualche passo da egli... Lo studia per un pò...

Significa che anche questa volta mia llenerò con voi?

Chiede con curiosità. In effetti non sa di preciso cosa debbano fare, ma se ci sta lui, di certo non sarà una cosa facile, non andranno di certo a raccogliere i fiori.
Dunque attende una qualche spiegazione di qualsiasi tipo per cercare di capire cosa dovranno fare quest'oggi...

Sebastian era arrivato, e sembrava abbastanza sorpreso di aver trovato nuovamente il capitano ad aspettarlo, passato il momento di stupore cominciarono le domande, c'erano sempre delle domande.

Ciao, sì anche per lo shikai ti allenerai con me perchè è molto importante che, in quanto tenente, tu lo apprenda.

Poi passò alla spiegazione

Adesso andremo fin sulla cima di questa collinetta. Dobbiamo andare in un posto dove non rischiamo di dar fastidio a nessuno e dove possiamo avere libertà d'azione.
Forza seguimi

E così dicendo si incamminò per il sentiero che saliva per la collina.

Un pò perplesso annuiva al capitano seguendolo per la strada da lui scelta verso la cima della collina...

Ummhh... Lo shikai... In effetti ne ho sentito parlare ma non ho mai avuto un occasione vera e propria per riuscire a capire se nella mia zampakuto esiste uno spirito e se vuole provare a parlarmi...

Commenta parlando per lo più tra se e se che con il capitano...

Il capitano udì quelle parole, ebbene il ragazzo era scettico, dopotutto non aveva esperienza? Comunque avrebbe presto cambiato idea in fondo l'allenamento speciale serviva a quello.

Ogni zampakuto è abitata da uno "spirito" se così si puù definire, che ha un potere particolare che combinato con la tua personalità si rivelerà nel tuo shikai. Non devi mai trattare la tua spada come un oggetto qualunque o attribuirle poca importanza; essa è l'arma più potente che possiedi e il suo spirito dovrà essere come un compagno per te. Questa è la prima lezione concluse, sperando di essere stato abbastanza convincente.

Intanto camminando erano arrivati a metà salita e già si intravedeva la cima della collina

Continuava a seguire il capitano ascoltando il dire di lui...

oh beh... ma io la tratto con tutti i dovuti riguardi.. Infatti vedo di tenerla pulita, e di portare la dovuta manutenzione per far si che non si rovini ne la lama e ne l'impugnatura...

commenta lui con fare semplice. Intanto osserva quello che si trova più avanti, pare che ancora ci sarà un altro pò da camminare.
Silenzioso però adesso aspettava che il capitano aggiungesse qualcosa o semplicemente, che dasse altre istruzioni per l'allenamento o sul da farsi...

ah, non ha capito molto bene cosa intendevo ma pazienza. quando avrà lo shikai si renderà conto di cosa intendevo, spero

Pensando così continuò la salita della collina ma non disse più niente finchè non furono arrivati ,dopo un abbondante quarto d'ora, sulla cima. Lì li attendeva un'ampia radura circolare ( più o meno di 200 m di diametro) ai cui margini si trovava una casetta di legno.

Questo sarà il posto dove ci alleneremo. Ti ho preparato un allenamento in stile classico ma probabilemente più duro di qualunque altra cosa tu abbia fatto fin'ora. Sei pronto?

Finalmente arrivati sulla cima del colle, poteva vedere con i suoi stessi occhi una gran bella vista.
Un ampia zona circolare dove probabilmente gli allenamenti si sarebbero svolti, e poi una casetta, forse li dovevano soggiornare?

Si ho capito signore...

Risponde lui con far semplice al capitano che pare inizierà a momenti la spiegazione sostanziale di quel che dovranno fare...
Lo osserva dunque e quindi aspettando che egli prosegua dice soltanto con tono pacato...

Mi dica cosa devo fare

Cominceremo con degli esercizi che utilizzeremo come riscaldamento. La prima cosa che ti assegnerò da fare....


Sarà spostarti dalla cima di un pilone alla cima di un'altro finchè non avrai fatto cinquanta salti.
Con questi pesi sulle spalle. Pesano ciascuno 200 kg, sappiti regolare

Nel breve tempo che era intercorso tra le parole del capitano erano apparsi 20 tronchi d'albero infissi nel terreno che si elevavano per un'altezza variabile dai tre ai sei metri.
Inoltre in parte al capitano ora giacevano dei pesi.

Ah, dimenticavo: detterò io il tempo della tua avanzata. Ogni passo che farai lo conterò ad alta voce ma tu non ti dovrai fermare a meno che non si fermi il mio conteggio. In quel caso ti incoraggerò io a continuare nel modo che riterrò più adatto.

Il capitano usa la sua velocità per spsotarsi e prendere quel che serve... Anche se Sebastian si è allenato ancora egli è superiore a lui in diverse cose pare...
Poi mentre egli spiega iniziano ad affiorare dal terreno dei pali larchi quel che basta per poggiarci i piedi pare... Li osserva un pò stupito mentre segue la spiegazione che gli viene fatta...

Iniziamo a fare le cose complicate...

Commenta semplicemente lui con fare un pò perplesso... Respiro profondo e quindi si accinge a mettersi i pesi sulle spalle. Fatto questo si rialza e camminando con un pò di fatica commenta semplicemente con...

Beh, allora iniziamo ad allenarci...

Quindi con un balzo cerca di salire su uno dei primi pali. Un palo di tre metri dove lui però non arria perfettamente infatti il capitano può ammirare la scena un pò assurda di Sebastian che sta appiccicato a Mò di koala per cercare di arrampicarsi su quel coso...

Su.... su... Ce la facciamo... Ci siamo quasiiii... Vittoria!

Una volta arrivato in cima si volta verso il capitano e sfoderando il sorriso degno di chi è salito li sopra come se fosse stata una barzelletta mostra la mano destra con il pollice alzato in segno di OK, "tutto a posto"...

Edited by Kaliburnis - 20/4/2009, 22:00

Hitsugaya guardò sebastian che si arrampicava goffamente sul primo palo. L'inizio non era promettenete ma sapeva che l'allenamento andava svolto in tuti i passi in cui l'aveva pianificato. Sebastian arrivò in cima al palo, il capitano lo guardò con un'eapressione che denotava infinita desolazioe mista a sarcasmo.

Bene disse facendo finta di non aver visto come sebastian aveva superato il suo primo ostacolo

Adesso dovrai saltare da quello sulla cima del prossimo e da lì su altri tre di seguito. Via! disse imperioso, e cominciò a contare i salti con un ritmo che lasciava 4 secondi per ogni salto.

IL palo successio era alto 4m e non era molto distante, da lì ne seguivano uno di 5.5m e uno di 6. Poi l'ultimo palo tornava ad un'altezza di 3m creando un dislivello notevole (per chi portasse pesi sulle spalle).