Ufficio dello Tsubokage

Hidan era seduto dietro alla sua scrivania come al solito,
a volte gli mancava l'azione di un tempo ma, era comunque felice
del suo nuovo impiego:Si! finalmente era diventato Tsubokage
e il suo compito ora era quello di proteggere e difendere gli abitanti di Ame!

rinandò al palzzo per conscere il suo kage
in tutta la sua vita ne aveva visti parecchi, ma no era mai riuscita starne al servizio.
davnti alla porta bussò
è permesso tsubokage?

hidan alzo gli occhi e vide uno scinobi del suo villaggio e con il solito tono calmo e pacato disse:
Si cosa c'è Rin?
Dopodiche aspettando la risposta del ninja continuo a leggere il documento che aveva in mano

nulla di imortante per ora, volevo solo vedere chi fosse il kage del villaggio
fece un breve pausa
mi allenerà lei durante il mio peiodo di studi quà?
chiese curiosa

Hidan dopo aver appoggiato il foglio disse:

Certo sarò io ad allenarti, scommetto che sarai uno dei mie migliori studenti perciò cerca di non deludermi!

Lo Tsubokage era molto felice delle parole dello studente e non vedeva l'ora di mettere alla prova quel ninja e cosi disse:
Certo e avrai la possibilità di mostrare la tua forza nei tuoi allenamenti stanne certa!

bene! ora al lascio ai suoi lavori, mi dispiace di averla disturbata arrivederci
fece un piccoli inchino in prossmità della porta e lasciò svolgere i suoi lavori al kage

Un falco portava un messaggio da suna, un jonin portò il messaggio al kage

Salve Tsubokage.
Questa lettera la mando per chiedervi il permesso di poter un giorno far fare una visita al vostro genin Rin kagamine, che ho incontrato al'arena degli scontri.

Keiko Kuroame, 6° kazekage.

rin arrivò insieme al kazekage davnti alla porta dello tsuo kage e bussò

Hidan vide sulla porta le due ragezze e alzando la testa dalle mille scartofie disse con il solito tono calmo e pacato
Prego entrate pure

tsubokae il kazekage vorrebbe parlarvidisse facendo entre il kage

Entrò nell'ufficio
Si.. in privato

Edited by †Keiko-chan† - 25/1/2009, 19:13

perdonatemi fece un inchino pe scusarsi e uscì